SEMrush
Annalisa Cesaretti
Buongiorno readers,  Annalisa Cesaretti  sarà nostra ospite questa settimana.  Nella nostra rubrica settimanale, 7 blog per un autore, blogtour realizzato in collaborazione con altri sei blog. Da un’idea di Federica di Gli occhi del lupo. Come sempre la nostra tappa è dedicata al messaggio che l’autore vuole lasciare con il suo romanzo racchiuso in una immagine. Questa settimana ospiteremo, Vincenzo Padovano.

 

Blog che vi partecipano:
 
LUNEDÌ – Tutto sul romanzo – IO AMO I LIBRI E LE SERIE TV
MARTEDÌ – Ambientazione – IN COMPAGNIA DI UNA PENNA
MERCOLEDÌ – Cast Dream – TRE GATTE TRA I LIBRI
GIOVEDÌ – Un messaggio da scoprire – ANIMA DI CARTA
VENERDÌ – Un’immagine che racconta – LIBERA_MENTE
SABATO – Intervista all’autore – VENTO DI LIBRI
DOMENICA – Intervista al personaggio – GLI OCCHI DEL LUPO
Questa settimana ospitiamo, Annalisa Cesaretti e il suo romanzo Un Ago simile” 

TRAMA: Luigi e Marisol Porzi sono simili, ma non uguali.Nelle loro vene scorre lo stesso sangue e insieme sostengono il peso di un cognome che in quel di Colmite, il paesino in cui vivono, è garanzia di guai. Ma la vera affinità che li lega è cucita lungo le battaglie che combattono in virtù di un solo credo: la tutela dei diritti dei detenuti. Dalla cella del Gebella in cui è recluso, Luigi sceglie la via della rivendicazione; mentre sulle pagine del Gazzettino di Colmite sua nipote conduce inchieste per portare allo scoperto le malefatte del direttore dell’istituto di pena.Proprio a causa dell’ennesimo sopruso, le loro vite, prima inscindibili, si separano per sempre. A unirle ancora al di là del tempo e dello spazio, però, resta il sottile filo che gira attorno alle colpe di entrambi fino a imbastire la pelle di Marisol. E tira, si fa sentire, dal giorno del suo primo incontro con Abel, un giovane architetto finito dietro le sbarre per scontare gli errori della sua famiglia e uscito dal Gebella con la sola aspirazione di consegnare un messaggio alla nipote di Luigi Porzi. Entra nella serratura della fortezza in cui i due ragazzi hanno rinchiuso il passato e nelle loro mani diventa lo strumento con cui suturare le ferite dell’altro.Quel filo, poi, si trasforma nell’unico canale di comunicazione tra gli abitanti del penitenziario e il resto della società; e passando attraverso le crune di aghi simili tenta di rappezzare il futuro di Marisol e di Abel con il logo del sogno di Luigi: un quotidiano di informazione dal e sul carcere redatto dai detenuti.

Un’immagine che racconta..

Proponici una o più immagini rappresentative del tuo romanzo spiegandone la scelta

Sceglierei il momento in cui Abel, uno dei protagonisti del romanzo, torna in libertà dopo due anni di reclusione. Quando mette di nuovo piede sulla strada antistante il carcere con sé ha la borsa dei vestiti e una bustina con dentro cellulare, portafoglio e orologio. Quest’ultimo, però, si è fermato nel corso della sua reclusione e il telefono ovviamente è scarico. Abel sta aspettando che qualcuno lo venga a prendere e ha bisogno di controllare l’ora, quindi, non avendo altra scelta, inizia a camminare lungo il marciapiede per raggiungere una farmacia che si trova nelle vicinanze e che ha un orologio subito sotto l’insegna.

 

 

Lo fa senza sapere se effettivamente, dopo due anni, quella farmacia sia ancora lì.
È un’immagine semplice, però – almeno a mio avviso – fa riflettere. Quando Abel esce dal carcere è spaesato, frastornato e disorientato. Un piccolo dettaglio come l’esigenza di conoscere l’ora lo costringe a subire subito l’impatto della consapevolezza, perché vedendo l’orologio fermo e il cellulare scarico capisce subito che la sua vita si è fermata a due anni prima e che dentro alla bustina che tiene in mano ci sono oggetti che appartenevano al ragazzo che, ahimè, non sarà più.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: