Adele Oriana Orlando, La bambina che voleva volare
Land Editore
Trama
La bambina che voleva amare è il racconto della vita di Alice, una donna nata negli anni Ottanta in Italia da una famiglia che non era pronta a diventare tale. La conferma arriva quando, dopo anni di violenze, silenzi e assenze, i suoi genitori si separano. È il racconto di una bambina nata da una donna che non riusciva ad amarla, né a essere culla e poi casa dove far vivere Alice in maniera normale, come spesso crediamo che le persone vivano.
Essendo la sua famiglia poco inserita nel tessuto sociale, la ragazza non riesce a uniformarsi con i coetanei che, anzi, la tengono al margine. Alice vive il bullismo, l’umiliazione, una violenza sessuale da un ragazzo più grande, oltre a quella fisica e psicologica che la madre per anni ha usato su di lei. Non tutto è nero, però, nella vita di questa persona nata sotto un “cielo avverso”, ci sono dei punti luce che la aiuteranno a superare i dispiaceri: l’amica Anna, bimba coscienziosa che, dopo aver assistito al primo atto di bullismo protratto su Alice, si avvicina e le dona affetto e conforto, il padre e la nonna che saranno delle figure molto importanti non tanto per il ruolo ma per la libertà che le insegneranno essere sua di diritto, l’uomo con il quale diventerà mamma. Alice non si arrende e anche se si vede come una farfalla ancora con le ali piegate e non del tutto pronte per uscire dal bozzolo ogni volta, tenta di spiccare il volo e di allontanarsi da ciò che le fa del male.
Inizialmente il manoscritto si chiamava “Bozzoli rotti”, perché ogni capitolo di questo libro rappresenta un passaggio importante nella ragazza e quindi una sorta di mutazione, di incubazione in un bozzolo per divenire finalmente farfalla. I bozzoli di Alice verranno rotti dalle persone violente e negative che incontrerà nella vita: a partire dalla madre, ai bulli della sua infanzia, fino alla vita che spesso tocca le ferite ancora aperte con un pugnale.
Quella di Alice è la storia di una bambina, poi donna che ha imparato a non sentire il corpo e le emozioni per non soffrire e che impara, a sue spese e stretta nella morsa della depressione che, per quanto negative possano essere le esperienze e le situazioni che ci si presentano davanti, questa vita vale la pena di essere vissuta e, per questo, tenterà di scalare ogni montagna che troverà davanti a sé. È una storia che ha una piccola pretesa: quella di raccontare la forza della gratitudine, nonostante tutto.


Avete presente i bozzoli delle farfalle? Sono quei piccoli involucri protettivi di seta che tengono al sicuro il bruco durante la sua metamorfosi. Un processo che, se interrotto, potrebbe cambiare per sempre la vita di una farfalla. È così che immagino che sia andata la mia vita, è così che voglio immaginarla. Una serie di bozzoli che hanno portato alle mie metamorfosi, dal mio concepimento e che ancora, in parte, non conosco.
Adele Oriana Orlando, La bambina che voleva volare è un libro breve ed intenso. La paura e le incomprensioni prendono voce, inizialmente in modo timido per poi crescere tra le righe.
Alice era una bambina silenziosa che vede i cambiamenti della sua famiglia che si sgretola lentamente. Come la sua vita in balia di bulli e sopraffazioni. Il tempo non ha curato del tutto le sue ferite tant’è che è una donna fragile, insicura, depressa. Senza un posto nel mondo.
Lo stile della scrittura è deciso e scorrevole, le emozioni prendono forma naturalmente. In un turbine di pensieri, interrogativi e sospiri. La lettura del romanzo è come un giro sulle montagne russe tra gioia e rabbia. Un capitolo tira l’ altro, verso un finale perfetto.
La scrittura in prima persona unita ad un linguaggio attento e ricercato, donano unicità e veridicità al racconto. Che si muove agilmente tra passato e presente, Alice cresce tra le righe trasformandosi da crisalide a farfalla. Grazie ad una grande forza d’ animo ed il gruppo di amici che non la hanno mai abbandonata.

L’autrice
Adele Oriana Orlando
Oriana è una giornalista e scrittrice nata sul lago di Garda che collabora con diverse testate giornalistiche e con la casa editrice Land.
“Il mio primo articolo – racconta Oriana – lo ha pubblicato il settimanale GardaWeek, del circuito Netweek, nell’agosto del 2016, un settimanale diffuso sul lago di Garda fino al 2019. Dal 2016 in poi ho sempre scritto”.
Diverse le collaborazioni giornalistiche di Oriana negli anni, dai quotidiani cartacei La Voce di Mantova e L’Arena, a quelli online: Altomantovano news e TrentoToday.
Nel 2015 sono state pubblicate delle poesie da Pagine srl; nel 2022 è stato pubblicato il primo manoscritto, dal titolo: “La bambina che voleva amare”.
Diversi i progetti editoriali in cantiere della giornalista e scrittrice gardesana, che attualmente vive tra il lago di Garda e la Val di Sole, in un piccolo comune trentino. Proprio qui si rifugia per mettere nero su bianco le sue idee.