Benedetta Cibrario è tornata!
Per ogni parola perduta è il nuovo romanzo dell’autrice, edito da Mondadori. Che ho conosciuto con il suo libro di esordio e non mi aveva particolarmente colpito. Probabilmente perché aveva avuto molta risonanza mediatica la notizia del premio vinto e quindi le aspettative erano molto alte. Ritrovarla con il”rumore del mondo” è stato strabiliante. Lo stile accurato e ricercato della scrittura si sposa con il lavoro di ricerca e costruzione storica. B. Cibrario è crescita e con lei la sua arte.
” Per ogni parola perduta” è un libro eccellente dove il lato psicologico è ben delineato, tanto da renderlo presente nell’intreccio.
Oxford. La giovane Sofia si è confinata in casa dopo la perdita del marito Nicola Obreskov, storico accademico, sul punto di concludere uno studio sui russi immigrati in Italia fra la fine dell’Ottocento e il primo ventennio del Novecento. L’intensità della storia d’amore spezzata disorienta Sofia, che sceglie l’isolamento. L’amico Edmund ha i suoi metodi – e le sue ragioni – per forzarla a riprendere il lavoro di restauratrice di tessuti: è appena riuscito ad aggiudicarsi all’asta una mongolfiera levatasi in volo a Chambéry nel 1784 e bisognosa di un restauro. Alla generosa invadenza di Edmund risponde la gugliata magica e riparatrice di Sofia, che accetta anche di svolgere una ricerca storica su quel volo e sul giovanissimo Xavier de Maistre – futuro autore del Viaggio intorno alla mia camera – salito sulla navicella insieme all’amico Louis Brun. A Chambéry, stringe una singolare intesa con Pauline, erede appassionata di una celebre libreria antiquaria. Si incrociano destini, e complice Edmund, maestro di cerimonie, Sofia guida la sua mongolfiera restaurata nei cieli della Storia perché il passato sia invitato a resistere dentro i confini incerti del presente. Alla giovane ostinazione di Pauline fanno eco la Russia misteriosa di Nicola e il fantasma di de Maistre. Benedetta Cibrario sente una volta di più il “rumore del mondo” e lo semina, con maestria, dentro il vortice in cui si affollano le parole perdute della memoria. Quattro anime generose si avventurano per noi attraverso gli specchi del dolore e dell’accadere, alla ricerca del filo con cui ricucire gli strappi del destino, e fanno levare nel cielo della Storia un’antica mongolfiera perché dall’alto siano finalmente comprensibili la meraviglia e l’insensatezza del vivere.
Benedetta Cibrario, Per ogni parola perduta
Mi dicono tutti di avere fiducia nel tempo. Non fanno altro che usare quella parola, tempo, dai tempo al tempo, ci vuole tempo, vedrai che col tempo. Mi ripetono che è l’unico antidoto al dolore, il tempo. Quello che vogliono dirti, in realtà, è che dimenticherai. Ho fatto lo sforzo di guardarmi dall’esterno, volevo capire a che punto sono. Mi sento come qualcuno che è stato costretto ad abitare suo malgrado un appartamento sconosciuto, che esplora stanza per stanza, un passo alla volta, cercando di prendere confidenza con lo spazio. Attraverso il dolore come un’esperienza sensoriale con cui devo convivere.
Benedetta Cibrario crea sempre intrecci ben definiti arricchiti da personaggi competi, descritti a tutto tondo. “Per ogni parola perduta” racchiude le storie di quattro anime generose che si avventurano per noi attraverso gli specchi del dolore e dell’accadere, alla ricerca del filo con cui ricucire gli strappi del destino, e fanno levare nel cielo della Storia un’antica mongolfiera perché dall’alto siano finalmente comprensibili la meraviglia e l’insensatezza del vivere. Storie sospese nel tempo che trascorre rendendo unico ogni momento. Che viene tramandata con ricordi ed oggetti. Come la straordinaria mongolfiera del 1784, che diviene la protagonista di rifacimento e studio da parte di Sofia, giovane vedova dal cuore spezzato. La libreria di Rue Basse du Château che Pauline cerca di fare sopravvivere nonostante l’ avvento del digitale e la crisi dell’editoria.
Donne coraggiose che squarciano il velo della realtà e ignorando le difficoltà per portare avanti sogni e speranze. Consigliatissimo ❤️
Benedetta Cibrario, scrittrice italiana, è nata a Firenze nel 1962. Laureata in Storia e Critica cinematografica, durante gli anni universitari collabora con il “Giornale dell’Arte” e con “L’Espresso”. Dopo l’università si trasferisce più volte tra l’Italia e l’Inghilterra, per motivi professionali. Esordisce nel 2007 con un romanzo pubblicato da Feltrinelli, Rossovermiglio, che l’anno seguente si aggiudica il Premio Campiello e viene pubblicato in diversi paesi europei. Nel 2009, invece, esce Sotto i cieli noncuranti (Feltrinelli), premiato con il Premio Rapallo Carige 2010. Negli anni successivi seguono il romanzo breve Lo scarnuso (Feltrinelli, 2011) e Il rumore del mondo (Mondadori, 2018).