Adolescenti alla conquista di sé nella Roma di fine Millennio:
“Il Bacio” di Simonetta Caminiti

Torna in libreria e digitale per Le Trame di Circe “Il Bacio”, romanzo di Simonetta Caminiti, giornalista e scrittrice, da cui è tratto il graphic novel “Sweet Eleanor, 1999”, coi disegni di Letizia Cadonici, i colori di Valeria Panzironi e il corrispettivo microfilm animato con le voci di Barbara e Federica De Bortoli.

Il bacio di Simonetta Caminiti è un romanzo piacevole, breve e intenso. Lo stile di scrittura è dolce e attento, l’autrice esplora con attenzione l’adolescenza come un periodo di crescita e di scoperta per i protagonisti, Diana e Khady.
Diana è una ragazza affascinante e sta iniziando a esplorare l’attrazione e l’amore, mentre Khady, di origine africana, si trova a dover affrontare le sfide di crescere in una società diversa dalla sua. Le due sorelle hanno rapporti sociali distNti tra loro e il romanzo mette in luce queste differenze nella personalità e negli approcci alla vita.
Viene anche introdotto il personaggio di Lilia, una suora laica che diventa confidente di Diana e la introduce alla sessualità attraverso il libro “Il Delta di Venere” di Anaïs Nin. Personalmente ritengo che il significato simbolico nel romanzo non sia casuale.
Lilia è un personaggio ben sviluppato e svolge un ruolo importante nella storia. ll romanzo che descrivi sembra trattare dell’adolescenza e dei molteplici aspetti che caratterizzano questo periodo della vita. Parla delle prime esperienze amorose, dei conflitti familiari, delle gelosie tra sorelle e delle incomprensioni con gli amici.
Inoltre, affronta anche i dubbi e le insicurezze che ogni adolescente si trova ad affrontare riguardo al proprio corpo, al confronto con gli altri e alla ricerca di un proprio posto nel mondo.
La protagonista, Diana, sembra essere alle prese con tutti questi interrogativi e cerca di trovare il suo equilibrio in una Roma che si avvicina al nuovo millennio. Nonostante sembri avere tutto ciò che serve per avere un futuro roseo, Diana ancora non si sente appagata e soffre a confronto della perfezione della sua sorella adottiva. Tuttavia, quando arriva l’amore, tutto cambia. L’amore le dà la forza di lottare e di sperare, ma allo stesso tempo le causa sofferenza. È attraverso un bacio tanto desiderato che la protagonista trova la sua pace interiore e i pezzi del puzzle della sua vita si incastrano al posto giusto. In questo modo, entra nell’età adulta.
Il romanzo affronta molteplici temi, tra cui la scoperta della sessualità, i legami familiari e soprattutto il rapporto tra le sorelle. Esplora anche l’educazione dei figli durante i cambiamenti sociali degli anni 2000.
Anche se la narrazione è incentrata sul punto di vista di Diana, le vicende di Khady sono il fulcro della trama e attraverso le sue parole il lettore può penetrare nella storia.
Lo stile di scrittura è curato, elegante e ricco di figure retoriche come metafore e similitudini. Nel complesso, il romanzo offre un delicato e saggio racconto del viaggio verso l’età adulta.

Curiosità
L’edizione definitiva di un romanzo che mantiene inalterato il genere di “formazione”, e per questo capace di scavalcare i confini dei tempi (siamo nell’anno di passaggio dal Ventesimo al Ventunesimo Secolo), per parlare universalmente di sorellanza, conflitti interiori irrisolti e legami familiari intrisi di segreti e contraddizioni. Tutto filtrato attraverso gli occhi e la sensibilità di un’adolescente che aspira a diventare giovane donna, in cerca di modelli in cui identificarsi e inscritta in una contemporaneità che non sempre riesce a gestire con le sole armi del buon senso e della moderazione cui è stata educata. Forse i dettami educativi di una madre rigidamente ancorata a regole classiche stridono con la sete di cambiamento del nuovo millennio.
La storia è quella di Diana e della sorellanza “subita” nel giorno in cui, all’età di 3 anni le viene presentata la sorella adottiva Khady, 5 anni, di madre senegalese e padre francese. Un miscuglio di etnie che dà ragione di una superba bellezza, ma anche del temperamento aperto, quasi sfrontato, che durante gli anni dell’adolescenza diventerà miele per i ragazzi, rendendola oggetto di desiderio. Al contrario, la riservata Diana sembra predestinata a dover conquistare tutto con sforzo. La sua particolare sensibilità la porta a vivere i fatti dall’interno, talvolta con sofferenza. Dal momento in cui Khady è entrata nella sua vita niente sembra più appartenerle come prima e, da figlia, diventa spettatrice della sua stessa famiglia, cogliendone sfumature, segreti e contraddizioni. Una storia appassionante quella di Diana e Khady, in quanto pretesto per analizzare rapporti più complessi, facendo toccare con mano lo smarrimento dell’adolescente di fronte alla definizione del sé e l’importanza del bagaglio familiare come riferimento nel viaggio di ricerca di un proprio posto nel mondo. Ricerca in cui la sorella diventa quasi una figura specchio, nonostante la serpeggiante rivalità, che tuttavia s’infrange nell’impatto col condiviso sottosuolo familiare.
Il 1999 non è solo l’anno dell’attesa ma, per entrambe, quello della verità. Determinante per la crescita della giovane Diana sarà la lettura de “Il Delta di Venere” di Anaïs Nin, caposaldo della letteratura erotica.
Interessante la delicatezza e la chiarezza con cui viene trattato nel volume l’argomento della crescita sessuale e dei primi amori: pulsioni sconosciute da padroneggiare, che attraggono e sconvolgono allo stesso tempo, ma atte ad indicare la strada verso la condizione adulta. E uno stile linguistico mutuato dalla tradizione del ‘900.