Chiara Domeniconi, autrice delle mani in extasi. In mendacio veritatis. In errore legis.
In occasione della manifestazione culturale NapoliCittàLibro che si è tenuta dal 14 al 16 giugno nella Stazione Marittima di Napoli, il blog ha avuto l’occasione di rincontrare, conoscere e intervistare gli autori del Collettivo Scrittori Uniti. Che ringrazio per le emozioni e le molte iniziative.
Ri-Generazioni è stato il tema della V edizione del Salone del Libro e dell’Editoria della città partenopea.
Trama
Chiara Domeniconi, autrice delle mani in extasi. In mendacio veritatis. In errore legis.
A cura dell’Editore , “Non volere bene a Chiara Domeniconi renderebbe tutto più facile. Condividere palpiti e brandelli di vita con gente tiepida rende l’esistenza placida e spesso confortevole. Menzognera forse, piatta, insipida, ma semplice da percorrere. Non volere bene a Chiara Domeniconi, per un’anima inquieta, come me e molti altri, è complesso, difficile, nocivo. Ho spesso pensato che l’intelligenza di Chiara fosse “troppa” e “nuda” in un mondo così stretto e ispido. Ho sempre pensato che il suo posto fosse tra le righe e le fibre delle pagine e qui, in Mani in extasy. In mendacio veritatis. In errore legis, lei è in ogni getto d’inchiostro.La nostra fortuna e la sua inconsapevolezza. Chiude le porte al mondo e lascia defluire dalle dita la potenza dei suoi pensieri, il caos, la rabbia, la fredda e spietata coscienza che ogni cellula è viva, reagisce e si moltiplica. Costantemente, all’infinito. Chiara, un raggio di luce, calda o glaciale. In e out, up e down, dentro o fuori. Ma viva, senza condizione, o morta, senza rimpianto.Le mani che creano altra vita e forza. Piacere o dolore. Tutto o nulla. Questa silloge poetica è legata all’autrice, a me, a SBS e a te che stai leggendo, incondizionatamente, per il semplice fatto che esisti allora ti ama. Ogni poesia è un messaggio di luce, speranza e resilienza.Anni addietro scrissi qualcosa a proposito delle concubine della vita e della morte: ecco, vi presento Chiara Domeniconi”. Sheyla Bobba.
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Ciao, vuoi presentarti ai nostri lettori e raccontarci il tuo libro?
Buongiorno a tutti, sono Chiara Domeniconi, scrittrice. Mani in exstacy è il titolo della mia ultima raccolta poetica edita con SBS Edizioni. Una silloge che nasce per la consapevolezza dell’importanza delle mani, che possono creare o distruggere.
Le mani sono importanti.
Come nasce la silloge “Mani in extasi. In mendacio veritatis. In errore legis”.
Nasce dopo il mio racconto autobiografico, “Come un chiodo nella carne“, storia di una ragazza anoressica e bulimica che, senza sconti, senza parsimonia, si apre e racconta gli angoli – anche quelli più crudi, scandalosi – di una vita dilaniata. Nel cibo, e nella negazione del cibo, nell’autolesionismo e nei complessi rapporti famigliari. Mani in exstacy ne è la diretta conseguenza. In ambedue gli scritti le mani hanno un ruolo basilare, una metafora della mia vita. Ho sofferto per quasi vent’anni di anoressia e bulimia e le mani erano lo strumento del mio dolore, dal vomito autoindotto agli atti di autolesionismo. Malattie da cui sono guarita, rinascendo. E così le mie mani sono diventate buone, come le carezze ed il cibo che mi dava benessere. Dopo la malattia le mani mi hanno portato all’estasi della vita. Che amo incondizionatamente.
La poesia che consigli ai lettori?
Madre di cemento. Una poesia che narra la quotidianità di un palazzo, ogni finestra molta solitudine, amore e routine. Un palazzo come un ventre materno in cui micro e macro si uniscono. La metafora di un piccolo mondo.
Hai pubblicato in self ed anche con casa editrice? Considerazioni?
Ho scelto di pubblicare con la SBS edizioni grazie alla mia agente, che ringrazio. Lei mi è stata accanto in diverse storie e percorsi, sempre in modo ottimale. Perchè la scrittura è un lavoro e non solo passione. Avere accanto professionisti attenti e preparati, fa la differenza. In passato ho anche pubblicato con altre case editrici ed in self, trovandomi meravigliosamente. Il self è una grande realtà che quest’anno ha avuto anche uno spazio dedicato al Salone del libro di Torino. Ed io non mi precludo nessuna strada.
E come è il tuo rapporto con la scrittura? Hai una routine?
Amo definire la mia scrittura alimentare ed elementare in quanto mi permette di mangiare e comunicare in modo semplice. Mi piacerebbe che i miei libri donassero consapevolezza e speranza. Di disturbi alimentari si può morire e anche guarire.
La scrittura e l’impegno possono essere una soluzione, sia per l’autore che per il lettore.
La scrittura come accennavo, per me è un lavoro, bisogna essere aggiornati e studiare. Sempre. Personalmente mi alzo tutte le mattine alle 4.00/4.30 con la mia gatta e poi leggo, mi aggiorno. Scrivo anche per magazine e social. Sono fortunata in quanto ho reso la mia passione un lavoro. Amo la mia vita.
Aspettando le nuove uscite di Chiara Domeniconi che il blog ringrazia per la disponibilità e simpatia, il blog vi dà appuntamento alla prossima intervista…