LAURA MARZI, LA MATERIA ALTERNATIVA (MONDADORI). 

Cosa ne penso
“La realtà dei fatti è come le nuvole: molte forme, ma con l’evidenza di portare pioggia”

Un romanzo di esordio dallo stile scorrevole, semplice ma forte.

Trasuda verità tra le pagine che scorrono veloci. Riflessioni, ricordi e avvenimenti. In una città che potrebbe essere qualunque altra, classi che potrebbero essere ovunque. Scenari e meccanismi di una Italietta intrisa di differenze, difficoltà accademiche, sociali ed economiche.

Narrate da una giovane professoressa precaria che insegna la materia alternativa alla religione cattolica nel biennio di un istituto professionale nella periferia italiana. Ex universitaria, insegnante che non rientra nei concorsi e percorsi burocratici. Accompagnata da alunni che non sono cattolici, italiani e non hanno una casa al mare. Forse neanche la prima.

..”Gli amici ricchi sostengono, che a causa del mio realismo, non ci sia magia nella mia visione dei fatti”…

Gli studenti sono bengalesi, cinesi, musulmani, indù , molte nazionalità riunite. Che conoscono o ignorano completamente la lingua del paese che li ospita o li ha visti nascere, la nostra penisola. Circondata dal mare e molto altro: sessismo, classismo, differenze di genere, razzismo, pornografia , di bullismo, femminismo e integrazione . L’autrice in un confronto – scontro diretto che a volte prende le tonalità della frustrazione, dà vita ad un circo colorato e poliedrico.

Molto divertente e con chiavi di lettura interessanti per il lettore.

La precarietà prende vita nei loro volti.

“In materia alternativa hanno imparato che adesso sono nella fase dello sviluppo e devono capire se sono omosessuali o eterosessuali, perché altrimenti crescendo diventeranno omofobi” si racconta in sala insegnanti.

Sono tutti equilibristi della vita, vittime del sistema. Che non ascolta le loro voci ed esperienze, al contrario dell’insegnante che condivide con loro la musica e altre passioni. Cerca di essere sulla loro stessa onda per non farli naufragare, ma non può salvarli tutti. Sopratutto quando è lei stessa ad aver perso la via, perchè parafrasando una famosa canzone, “Oh life is bigger, It`s bigger than you, And you are not me”.

Un diario scolastico e di vite, tra feste, concerti e consigli di classe. La quotidianità si alterna alle liaison della insegnante che pratica la materia alternativa all’amore, cercando gli uomini quando si annoia o è sola. Assume dosi di eterosessualità come i tossici assumono la droga.


    “E se la materia alternativa a scuola non va confusa con l’educazione civica, quella alternativa alla religione di coppia non va sovrapposta all’emancipazione femminile” dice la protagonista per cui “non vale la regola di Samantha di Sex and the City che poi è la stessa, a distanza di quasi vent’anni di Chadia Rodriguez, classe 1988: ‘Amo tutti ma me stessa di più”.

Un libro piacevole, interessante e molto attuale. Che tratta tematiche attuali e rispecchia la società odierna con luci e ombre, idiosincrasie e peculiarità.

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