L’ULTIMO GIORNO (VERSI DELL’ALDILA’) Di STEFANO FORTELLI

TITOLO OPERA: L’ULTIMO GIORNO (VERSI DELL’ALDILA’)

AUTORE: STEFANO FORTELLI

GENERE: SILLOGE DI POESIA

DATA USCITA: 02/01/2020

FORMATI: Ebook e Cartaceo

STORES: AMAZON Kindle store, APPLE ibook store,  GOOGLE play store libri, KOBO books, StreetLib, IBS, La Feltrinelli, Libreria Rizzoli  ecc.ecc.

SINOSSI

L’ULTIMO GIORNO (VERSI DELL’ALDILA’) Di STEFANO FORTELLI

Le riflessioni sempre più profonde ed amare di Stefano sul mondo che ci circonda e sulla caducità del “tutto”, lo portano a sviluppare proprie tesi sulla teoria della “assenza del presente” e maturare l’idea di pubblicare una raccolta di poesie che sviluppi il tema dell’aldilà in senso più ampio. Comuni denominatori delle composizioni sono il fluire del tempo e della vita, il rimpianto, la disillusione, l’incertezza ed i tanti quesiti irrisolti che ci portiamo dentro.

“Tensione” è ciò che trasmettono i versi di questa raccolta Una tensione che solitamente fa difetto alla poesia.  L’identificazione tra lettore e scrittore scatta immediata. La tensione nello scoprirsi indifeso di fronte a temi e parole che toccano nel profondo. Disarmati nel confrontarsi con temi che siamo portati a rifuggire, ma con i quali, gioco forza verrà per tutti il momento di dover fare i conti. Il linguaggio utilizzato è moderno, diretto, talvolta disturbante. Di volta in volta,  il lettore si sentirà parte attiva o passiva delle poesie ritrovando se stesso o sentendosi catapultato ed inerme a fianco del poeta che racconta. Tensione e profondità di contenuti che non potranno lasciare indifferenti in questo sorprendente libro d’esordio di Stefano Fortelli.

Cosa ne penso

L’ULTIMO GIORNO (VERSI DELL’ALDILA’) Di STEFANO FORTELLI

Una silloge breve ed intensa che corre veloce tra emozioni e Versi.

Poesie ricercate, forbite che rispecchiano  scrittore e  lettore.

Rapporto duale ed inevitabile.

Per addentrarsi negli abissi vitali non si deve essere soli.

Comunanza 

versi neri come pece

Ho paura fratello poeta:

paura che dall’altra parte del mondo tu stia scrivendo le stesse parole 

che tu stia scoprendo le stesse verità

Una raccolta di poesia moderna con poca punteggiatura e molte verità:vita e morte, pensieri e la loro gestione, passato e futuro.

Pagine come specchi in cui analizzarsi e confrontarsi. Nulla è come appare, ognuno appare poliedrico  racchiudendo più realtà.

Complessità che sfociano nelle parole dell’autore napoletano che non conoscevo.

Mi ha colpito.

Per la profondità, stile e originalità.

Lo stile personale e ricercato donano alla raccolta unicità e particolarità.

Una lettura non adatta a tutti, i componimenti sono complessi ed a tratti unici.

L’unico appunto è per la sinossi, che solitamente non viene usata per la poesia.

  La sinopsi è un compendio/riassunto di un’opera che ne racchiude le  parti essenziali. In questo caso  la ho trovata poco utile,  lunga e anonima. Semmai consiglierei una analisi di un letterato, da inserire nella quarta di copertina.

L’autore

Stefano Fortelli napoletano sui generis, animo mite ma ribelle, con il passare degli anni sviluppa una introversione ed un isolamento che lo portano sempre più spesso a riflettere su temi universali quali il fluire del tempo e della vita, il rimpianto, la disillusione, la coscienza, l’incertezza ed i tanti quesiti irrisolti che ci portiamo dentro.

In tempi recenti (2014) comincia ad utilizzare la penna per fissare su carta le sue meditazioni. Parallelamente partorisce una geniale idea artistica e coinvolgendo l’amico di una vita Corrado, fonda un duo artistico che si firma con lo pseudonimo ION 

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