La Foresteria delle tre sorelle di Andrea Biscaro

Titolo: La Foresteria delle tre sorelle

Autore: Andrea Biscaro

Editore: PubMe

Collana Editoriale: Segreti in giallo

Genere: Thriller/Horror 

Uscita: 12 Marzo 2020

Pagine: 315

Prezzo: € 2.99 e-book € 12 cartaceo

Trama di La Foresteria delle tre sorelle di Andrea Biscaro

Antonio Brando, famoso scrittore di thriller, riceve una telefonata. É Valentina, la sua agente. C’è un importante lavoro per lui. Una grossa casa editrice ha deciso di varare una nuova collana: libri di viaggio scritti da autori di grande fama. Brando è stato scelto per raccontare la Maremma. Ma lui è titubante, da tempo ha abbandonato i salotti televisivi e letterari, da anni non scrive più. Tuttavia Valentina riesce a persuaderlo.

Antonio decide di rimettersi in pista. Si trasferisce così a Pitigliano, antico borgo della Toscana meridionale. Qui, nella solitudine di una modesta locanda del centro storico, comincia a fare ricerca. Ma c’è qualcosa che ostacola il suo lavoro. Una misteriosa minaccia incombe su di lui. Strani incontri, inquietanti messaggi, oscure visioni, irrompono prepotentemente nella vita dello scrittore. La mente di Brando inzia a vacillare, l’incubo si sostituisce pian piano alla realtà. Eppure c’è qualcosa che lo trattiene lì a Pitigliano, nella Foresteria delle tre sorelle, qualcosa di terribile e affascinante…

Cosa ne penso

La Foresteria delle tre sorelle di Andrea Biscaro

Buongiorno readers è con immenso piacere che oggi partecipiamo al Review party,” La Foresteria delle tre sorelle” di Andrea Biscaro. Ringraziamo l’autore e la casa editrice er la copia gratuita dell’opera.  Un racconto denso di suspence e mistero. Dagli scenari gotici e lucubri. Dove sogni e realtà si intrecciano. Ambientato nella splendida Maremma, in una cittadina dell’area del Tufo, nel cuore della  Toscana:Pitigliano.

Cittadina arroccata su una rupe di tufo,  si erge  sulle valli dei torrenti Lente, Meleta e Prochio, offrendo una meravigliosa vista sulla natura selvaggia ed incontaminata di quest’area della Maremma. Un paese denso di fascino, misteri e leggende. Soprattutto per un ex scrittore di successo, Antonio Brando. Una stella cometa del mondo editoriale del triller e horror. Dopo sette anni, la sua agente gli propone una nuova sfida, un reportage di viaggio. Dopo l’ iniziale scetticismo, l’avventura ha inizio.  Pitigliano diventa la protagonista di un racconto intrigato e unico. Passato e presente si snodano nella vita del protagonista che diviene anche attore dello svolgersi di  un’antica leggenda: la  storia racconta che tempo fa, nel paese   vivevano delle streghe. Gli abitanti, terrorizzati usavano appendere ramoscelli di ginepro o di pungitopo davanti alle stalle e alle porte delle case. La favella diviene reale e l’ uomo tramite il sogno che diviene il  climax della storia, intraprende una sorta di viaggio liberatorio negli abissi della coscienza. Sfiorando la follia. Immaginazione e realtà si intersecano inevitabilmente, quasi al punto che diviene difficoltoso per il protagonista distinguerli.  Antonio si barcamena tra le varie dimensioni con attenzione e spirito di osservazione acuto, ma la situazione è grave e difficile.

Un tema questo della dualità, caro alla letteratura e presente ome in molti altri classici della letteratura, come Traumnovelle di Arthur Schnitzler. Dove si nota, come ha scritto Farese,”la crisi dell’individuo di fronte alla realtà dell’esistenza”. E’ la storia di due coniugi, paradigma della borghesia viennese: il dottor Fridolin e sua moglie Albertine. Il racconto incomincia con la confessione reciproca di marito e moglie che la sera precedente, durante un’intrigante festa in maschera, ammettono di aver provato attrazione nei confronti di persone estranee, sconosciuti. La conversazione rapidamente degenera e sfocia in una serie di confessioni scottanti a proposito di presunte, o reali, pulsioni sessuali provate dai due nei confronti di terzi. L’apparente calma e serenità della vita coniugale vengono turbate irrimediabilmente e Fridolin approfitta della chiamata di un suo paziente in gravi condizioni per uscire di casa. Cominceranno a questo punto una serie di eventi sempre più tesi e drammatici. Fridolin sarà più volte messo a dura prova dalle sue apparentemente incontrollabili pulsioni, nel corso di una notte che vivrà in solitudine, ma nel corso della quale cercherà spasmodicamente sempre la presenza ed il contatto indiretto con la moglie. Infine Fridolin torna in città con una carrozza. La moglie dorme nel letto coniugale, ma al suo arrivo si sveglia di soprassalto e, mortificata, confessa di avere appena fatto un incubo: faceva l’amore con l’uomo per cui aveva provato una forte attrazione, ma nel frattempo, nella stessa stanza, il marito subiva violenze e supplizi. Il finale rivela un incredibile capacità narrativa che porta il lettore a seguire le vicende con irremovibile attenzione, sul filo di una tensione che non sembra calare mai, nel raggiungimento di una fine sublime e feroce(fonte). La Foresteria delle tre sorelle” di Andrea Biscaro non solo rappresenta l’abisso della coscienza dell’uomo moderno, ma lo condisce di magia e superstizione. La figura della strega è magica ed emblematica al contempo, probabilmente rappresenta la duplice figura della donna capace di essere debole e forte al contempo. Genera la vita con il proprio corpo nello stesso modo in cui riesce a colpire mente e animo dell’altro sesso. La sua sensibilità la porta ad ascoltare e di assecondare la natura, raggiungendo a volete un equilibro perfetto. Creatura magica ed affascinante.

Svaporano luce ed ombra, svaniscono la stanza, le pareti, le linee immaginarie, la finestra, svaniscono vetri e riflessi. Tutto è nuovo. Tutto mi è di fronte. Nella pagina bianca che vuole farsi carne e verbo, nel nulla che lentamente si crea e diventa lettera, sillaba, parola, frase, immagine, mondo.”

Il mondo psicologico del protagonista diviene tutt’ uno con la magia che vive. Un lato immerso delle tenebre, il rifugio dei  segreti. Il lato oscuro, sempre presente  e celato, silenzioso ed in attesa di squarciare la quotidianità. Il monologo interiore, o flusso di coscienza, si configura come un dialogo intimo svolto nell’interiorità di un personaggio tra sé e sé. Questa tecnica è abbondantemente sfruttata ed affinata da autori come James Joyce, Virginia Woolf o Italo Svevo. Andrea Biscaro attualizza e modernizza i grandi pensatori degli scorsi secoli.

Andrea Biscaro, 39 anni, scrittore, cantautore e ghostwriter. Nato a Ferrara, vive all’Isola del Giglio. É autore di romanzi, racconti , favole, canzoni, concerti. I suoi libri hanno avuto prefazioni autorevoli: Alda Merini, Erri De Luca, Eraldo Baldini, Roberto Piumini. Hanno parlato di lui: Gianni Mura, Marinella Venegoni, Sergio Zavoli, Franco Carratori.

Ha lavorato per Castelvecchi, Fabbri, Meridiano Zero, Stampa Alternativa, Caissa Italia, Squilibri, Safarà, Coccole&Caccole, Passepartout, Progedit, MilanoNera, LietoColle, Eretica e per molte altre case editrici. 

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