Scarafaggi di F. Ansaldo, raccolta poetica.
Trama:
Scarafaggi di Fabrizio Ansaldo
Ci sono parole che dicono più di quanto dovrebbero. “Ho visto tua madre sul divano con quell’uomo addosso”. Più di quanto vorremmo. “Gli mangio più vicino di quanto pensano”. Se ti sfiorano, le riconosci: forse ler hai sentite già. “Quando il destino ti passa sopra / ti trascina dove vuole”. Restano immobili in un punto di noi. “I rimorsi… le colpe…/ non dovevo entrarci”. Che non è la testa e non è il cuore. “Devo andar via. / Qualcuno mi pesterà, lo sento”. Perché è tra la testa e il cuore. “Vengo fuori dalla sua bocca aperta. Dentro non gli è rimasto nulla”. E poi rallentano, dondolano e si fermano nella memoria. “…pensando all’eternità, / a quel velato mistero/ della vita, dove lento è il passaggio, lento/ il divenire, per uno scarafaggio”. (…)
(Dalla recensione di Chiara Lico, scrittrice, giornalista e conduttrice Rai)
Recensione di Scarafaggi di Fabrizio Ansaldo
“Scarafaggi” di Fabrizio Ansaldo è una silloge di ventiquattro componimenti dallo stile kafKiano , chiaramente una allegoria dell’ alienazione umana moderna a livello familiare e sociale. Che si traduce nell’ isolamento ed incomunicabilità verso i propri simili. Lo stile grammaticale e di scrittura dell’autore rispecchiano l’ unicità dei brani e del loro significato, la mancanza di punteggiatura convenzionale è lo specchio dell’esistenza stessa. Senza forma e colma di sostanza. Sin dall’inizio…
Stato di coscienza
Non vedo come gli altri vedono.
Non sento come sentono gli altri.
Non sono come gli altri credono.
Ho visto come si sbracciano. Sento le loro voci mischiarsi tutti i giorni. Tutte le notti
mi nutro dei loro pensieri. Gli mangio più vicino di quanto pensano. E rido di loro. Ma non ne parlo in giro.
Sono cose private. Vivo del loro stato di coscienza. Vivo dei loro sentimenti e delle speranze. Vivo delle loro gioie e delle disgrazie.
Vivo come uno scarafaggio sotto i loro piedi.
Emozioni e pensieri si rincorrono intrecciandosi e creando un fil rouge forte e coinvolgente. Il mondo osservato e descritto dal punto di vista del popolo delle blatte, combattute e allontanate dall’uomo. Che ha invaso il loro microcosmo costringendole a nascondersi, difendersi e isolarsi. Outsider. In una natura che emerge nelle pagine, madre di insetti, animali e genere umano. Ospita tutti senza differenziazioni o preferenze…
Lucida consapevolezza che traspare dai brani dedicati e potenti. La cultura condivisa ed amata che rende il presente figlio del passato.
Cielo Truccato a Charles Bukowski
Sono stato là fuori non so quanto. Sai di cosa parlo, vero Charles? Sono stato là fuori non so quanto, prima di entrare, trovarmi un posto dietro queste casse che sparano watt a iosa. E adesso che sono qui, scrivo per non sentirmi troppo addosso, per non guardarmi sempre dentro. Per non avermi sempre intorno scrivo una di quelle, Charles. Una di quelle per cui ti offrono “Cielo Truccato”. Così l’ha chiamato il ragazzo.
F.Ansaldo è un poeta che va dritto al cuore lasciando un gusto dolce ed amare nell’animo. Una raccolta consigliata a tutti per emozionarsi.
